Tutela della privacy e tutela dei beni aziendali

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E’ possibile mettere in campo misure per la tutela dei beni aziendali anche esercitando un controllo sui propri dipendenti e sui loro dati?

E’ quanto si è chiesto il Sole 24 ore in questo interessante articolo, anche alla luce dell’utilizzo in campo lavorativo di tecnologie sempre più sofisticate e in certi casi necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa. Il ricorso sempre più frequente al lavoro da remoto, che pare continuare al di là delle esigenze legate alla pandemia, è un ulteriore elemento di riflessione in questo senso.

Dopo un excursus, che spazia dal codice penale al GDPR, in cui viene messa in evidenza la discreta quantità, ma anche in certi casi la divergenza fra le diverse leggi/normative in materia chi scrive sottolinea la contraddizione, anche a livello normativo, fra la necessità di tutelare i beni aziendali , anche attraverso strumenti di controllo dei dipendenti, e il diritto dei dipendenti a veder tutelata la propria privacy anche perché i dati in possesso del datore di lavoro non vengano utilizzati per danneggiarli.

Essendo chi scrive un legale, ovviamente la questione è affrontata maggiormente da questo punto di vista, ma non manca un richiamo alla necessità di mettere in campo misure organizzative a tutela della privacy, in particolare di fronte al tema sempre più attuale del lavoro da remoto con un ipotetico ricorso a controlli mediante strumenti di lavoro (smartphone, tablet, laptop, software, app), tema, attualmente, non ancora sufficientemente normato.

Di seguito il link all’articolo completo:

https://www.ilsole24ore.com/art/smart-working-difficile-equilibrio-tutela-privacy-e-beni-aziendali-ADv3fjKB

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