Con tre distinti provvedimenti, il Garante per la privacy ha sanzionato un medico (sanzione di 5000 euro), un’associazione di medici chirurghi (sanzione di 2000 euro) e un’azienda sanitaria (con un’ammonizione) per un unico caso riguardante un paziente che, dopo essersi curato presso la struttura dove operava il medico, aveva trovato fotografie e altre informazioni riferibili alla sua salute pubblicate sul sito di un’associazione medica senza che questi desse il consenso alla pubblicazione

I fatti: il medico, il quale aveva avuto in cura il paziente presso la Ausl, aveva scaricato documenti del paziente dagli archivi informatici dell’Azienda per poi utilizzarli per una relazione in un congresso medico. Inoltre, aveva utilizzato questo stesso materiale per partecipare a un concorso gestito da un’associazione di chirurghi e, infine, il suo lavoro scientifico era stato anche pubblicato in rete senza alcuna forma di tutela per i dati del paziente.

Nei diversi provvedimenti il Garante evidenzia come lo specifico consenso rilasciato dal paziente (alla sola Azienda sanitaria, però) al trattamento dei suoi dati per finalità di “indagine epidemiologica e ricerca scientifica” in questo caso non giustifica la divulgazione dei dati sanitari, in quanto gli stessi sono stati trattati dal medico e dall’associazione al di fuori delle finalità di cura.

Con questi provvedimenti il Garante sottolinea una volta di più quanto sia necessario prestare particolare attenzione a pubblicazioni o divulgazioni scientifiche di studi clinici, accertandosi che il paziente sia stato preventivamente informato, abbia dato il suo consenso e che i suoi dati siano stati opportunamente anonimizzati

Per approfondimenti e lettura dei diversi provvedimenti:

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9587207#1