LE SOLITE DOMANDE… INDISCRETE

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È un periodo di domande, spesso scomode e indiscrete: “Sei vaccinato?” o “Hai già fatto la terza dose?”. È quindi necessario chiarire chi può sottoporti questa domanda in ambito lavorativo proprio perché sono coinvolti profili di privacy e di tutela del lavoratore, e la salute è sempre un argomento privato!
Da dipendente saprai che non sei tenuto a rispondere a colleghi su argomenti relativi al tuo stato di salute; secondo il c.c. art. 2087 spetta al datore di lavoro garantire la salute negli ambienti lavorativi e non ai singoli dipendenti.
Da datore di lavoro che non sei tenuto a porre domande relative allo stato di salute del dipendente e all’eventuale avvenuta vaccinazione né in fase di colloquio né in una fase successiva. Tuttavia alla luce dell’obbligo vaccinale imposto alla categoria di soggetti over 50, la domanda relativa allo stato vaccinale posta dal datore di lavoro è da qualificarsi come legittima, anche in fase di colloquio.
Diversamente per tutte le restanti categorie di soggetti dipendenti, sia in sede di assunzione che nel corso dell’esecuzione del rapporto lavorativo, il datore o qualsiasi collega non è autorizzato né a porre domande né a acquisire informazioni relative allo stato di salute, in particolare l’essersi sottoposto alla somministrazione del vaccino, di altri dipendenti.
Ricorda:

  • un collega non ha diritto a sapere se sei stato vaccinato o meno, neanche se appartieni alla categoria over 50 per la quale vige la vaccinazione obbligatoria;
  •  il tuo datore di lavoro, invece, ha il diritto di ottenere tale informazione, sia in sede di colloquio che successivamente, solo quando si tratti di un soggetto per il quale la legge preveda la vaccinazione obbligatoria.

 
Fonte: https://www.entilocali-online.it/sei-vaccinato-contro-il-covid-chi-lo-puo-chiedere/

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