Irlanda: l'autorità per la privacy accusata di rallentare l'applicazione delle misure del Gdpr contro le big tech

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Nel contesto del ricorso contro Facebook per il trasferimento dei dati degli utenti europei negli Stati Uniti, l’autorità irlandese per la protezione dei dati personali (Dpc) è stata accusata di non aver applicato correttamente le misure previste dal Regolamento generale per la protezione dei dati personali (Gdpr). Le accuse provengono dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (Libe) e dall’autorità tedesca per la protezione dei dati (Bfdi).

Secondo Libe e Bfdi, l’autorità irlandese starebbe ritardando l’applicazione delle misure di infrazione contro le grandi compagnie del digitale che hanno sede in Irlanda e, in particolare, contro Facebook. La Dpc avrebbe in corso 27 procedure contro queste compagnie, di cui 9 solo nei confronti del social di Zuckerberg, ma non avrebbe ancora preso nessuna decisione definitiva. Alcune di queste procedure sono aperte da anni, come quella relativa al trasferimento dei dati dall’Europa agli Stati Uniti da parte di Facebook, avviata nel 2013 dall’attivista per la protezione dei diritti digitali Max Schrems.

Di seguito il link per ulteriori informazioni.

https://www.federprivacy.org/informazione/mondo/irlanda-l-autorita-per-la-privacy-accusata-di-rallentare-l-applicazione-delle-misure-del-gdpr-contro-le-big-tech

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