La tutela dei dati personali passa attraverso la strada dell’etica?

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“La trasparenza dei trattamenti è opacizzata da surplus (a volte doloso) di informazioni, è facilmente eludibile e non tocca il cuore dei problemi (utilizzo arbitrario dei dati). Parlare di etica del trattamento dei dati, cioè di una dimensione morale con al centro la persona, viene bollato come la prospettiva retrograda di chi non ha capito che la privacy sarebbe morta ed è stata sostituita dalla data protection”

Un interessante punto di vista sul sistema di norme che regolano la privacy, scritto da Antonio Ciccia Messina, avvocato, autore di Italia Oggi e collaboratore giornali e riviste giuridiche.

Il GDPR affida al Titolare del Trattamento, in nome dell’accountability, il compito di delineare le regole concrete per il suo contesto. Questo implica una presa di responsabilità che non sempre il Titolare è pronto a cogliere, perciò in molti non sanno che pesci pigliare. Nonostante le buone intenzioni questo non ha portato ad un miglioramento della tutela dei diritti degli interessati, anzi, si registrano sempre più casi di data breach, in particolare in alcuni settori.

Quale può essere quindi la strada per un’effettiva tutela dei dati e delle persone? Secondo Messina: “bisogna avere il coraggio di pretendere che chi tratta i dati debba chiedersi se si sta facendo del bene o se si sta strumentalizzando un’altra persona. Il parametro etico dà sostanza all’accountability”

Per approfondimenti:

https://www.federprivacy.org/informazione/punto-di-vista/l-unica-strada-per-la-tutela-effettiva-della-privacy-e-quella-dell-etica

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